La Maratona di Roma è la più bella tra quelle che si svolgono nel nostro paese, la più suggestiva, la più partecipata, la più internazionale...ma certamente non la più facile. Il percorso, infatti, sia pur negli standard imposti dalla Federazione internazionale, presenta alcune difficoltà. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma è bene conoscere quello che si andrà ad affrontare per cercare di prevenire qualsiasi imprevisto.
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Da qui viale Marconi e il Lungotevere verso Piazzale della Radio e il Ponte Testaccio. Siamo al 10° chilometro quando si attraversa uno dei quartieri popolari e storici di Roma fino a tornare sul Lungotevere. Si costeggia il biondo fiume fino a Ponte Cavour, che si attraversa per raggiungere il quartiere Prati. Siamo poco prima del 18° chilometro quando si percorre viale della Conciliazione con lo sfondo del Cuppolone di San Pietro. E' l'ora della Mezza maratona quando i runner cominciano a capire che tipo di gara stanno correndo e a quale obiettivo possono puntare.
Si ritorna sul Lungotevere dal lato destro fino all'altezza dello Stadio Olimpico quando siamo intorno al 25k. Si attraversa il Ponte Duca d'Aosta e ci si riporta dal lato del Villaggio Olimpico. Qui lungo i vialoni grandi e interminabili si affronta l'unica vera asperità del percorso, una salita lunga e impegnativa verso la Moschea. Personalmente l'ho corsa a fine agosto nella mezza in notturna e si fa sentire, ma se affrontata con prudenza non dovrebbe lasciare strascichi particolari, nonostante arrivi a ridosso del 30k.
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Ridiscesi rapidamente verso l'Auditorium e il quartiere Flaminio si ritorna sul Lungotevere che ci accompagna nell'ultima parte di gara fino a Ripetta. Si attraversa la splendida Piazza Navona e si imbocca Corso Vittorio che riporta a Torre Argentina e attraverso via del Plebiscito siamo a Piazza Venezia. Qui, spostando lo sguardo verso destra, si può intraverdere l'arco dell'arrivo alla sinistra dell'Altare della Patria. Ma è solo un'allucinazione, manca ancora tanto.
Siamo al 38k quando percorriamo tutta via del Corso (1,6 km) fino a sbucare a Piazza del Popolo. Da qui via del Babuino ci porta verso la Barcaccia di Piazza di Spagna e ci introduce pian piano a quello che è considerato un vero e proprio spauracchio da parte di chi ha corso almeno una volta questa gara. Il Traforo Principe Amedeo è una galleria che collega Via Barberini a Via Nazionale, è una leggera ma costante salita che arriva però al chilometro 40, quando le energie sono ridotte davvero al lumicino. Però la luce è là, si vede, e appena superata, la fatica viene ripagata dalla lunga e rinfrescante discesa verso piazza Venezia. E' fatta, le gambe ormai vanno da sole tra le ali di folla che aspettano i "reduci" mentre l'arrivo è messo in secondo piano dalla maestosità del Colosseo che si staglia sullo sfondo.
Come si vede quindi un percorso non proprio velocissimo. Ma l'unicità di poter percorrere in una mattinata secoli di storia; l'emozione per chi come me queste strade le percorre tutto l'anno, di essere per una volta i padroni della città. Tutto questo non ha prezzo, un tesoro che porteremo per sempre nel cuore.
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