mercoledì 30 maggio 2018

La mia 100 Km. del Passatore


L'essenza del Passatore sta tutta nel pianto a dirotto di Gigi che, quando stavano per scoccare le 8 del mattino, dopo quasi 18 ore di gara, taglia il traguardo di Piazza del Popolo. Nel suo volto stremato si legge la felicità pura, quasi fanciullesca, di chi ha sudato, lottato e raggiunto ciò che riteneva irraggiungibile. Ecco, considerare il Passatore una gara, non rende il carattere eroico della situazione. Eroico, sì, perchè eroi sono tutti coloro che, a dispetto di tutto e di tutti, provano a superare limiti altissimi mettendosi in discussione, sacrificando tanto per ottenere una vittoria tutta personale.

Così è stato anche per me. L'idea di partecipare a una gara così estrema si è concretizzata nella mia testa nella primavera dello scorso anno, quando avevo appena finito di correre la seconda maratona nell'arco di un mese. Mi sono detto che sarebbe stata ora di alzare ulteriormente l'asticella e puntare al bersaglio grosso. E subito il pensiero è andato alla 100 km. del Passatore. Leggendo in rete le testimonianze di chi l'aveva corsa, i resoconti e le avventure di chi si era approcciato a quella che da tutti è considerata la regina delle ultramaratone, avevo fatto mia la valenza leggendaria di questa gara.



LA PREPARAZIONE
Quando alla fine dell'anno decisi di provare a dare concretezza a questa fascinazione che subivo ho pensato prima di tutto che ad un'impresa del genere bisogna avvicinarsi con rispetto. E per rispetto significa che andava preparata bene. Per questo ho predisposto un programma di avvicinamento della durata di 5 mesi che è partito con l'inizio del nuovo anno. Si trattava di una tabella di allenamento divisa in due parti. Le prime 12 settimane erano sostanzialmente la tabella per la preparazione della maratona già utilizzata in passato, con 4 uscite settimanali di cui una di qualità (ripetute o interval training) e un lunghissimo nel fine settimana.

#Roadto100 - Fase 1 Clicca per ingrandire
Questa fase si è conclusa a metà marzo con la partecipazione alla mia prima ultramaratona in linea, la Strasimeno, che con i suoi 58 chilometri mi ha fatto assaporare per la prima volta le sensazioni sulle lunghe distanze da correre non in un circuito. Dopo una settimana di rigenerazione e di pausa è partita la fase 2. L'obiettivo principale di questa fase è stato quello di mettere chilometri nelle gambe portando a 5 gli allenamenti settimanali e aumentando in maniera considerevole la durata delle uscite.

#Roadto100 - Fase 2 Clicca per ingrandire
Ho preso come base la tabella media predisposta da Orlando Pizzolato per la preparazione della 100Km (che si può trovare sul sito del Passatore), anche se a una mia precisa richiesta la segreteria di Pizzolato mi ha detto che Orlando non si ricordava neanche più di averle scritte e che le riteneva comunque non idonee. Io mi sono trovato bene anche se i carichi sono comunque notevoli (la media settimanale dei chilometri è stata costantemente sopra i 100 e tra aprile e maggio ho percorso oltre 900 chilometri!) Per grazia divina sono riuscito a non saltare neanche un allenamento e così, dopo la buona prova alla Maratona di Roma, sono riuscito ad arrivare al Passatore in una buona condizione di forma e con la convinzione di essermi allenato nella maniera migliore possibile (per quanto mi riguarda, ovvio).

LA VIGILIA
Nelle settimane immediatamente precedenti la gara i dubbi sulla condizione fisica sono affiancati da dubbi sempre maggiori su come affrontare la gara da un punto di vista logistico, di cose da portare, di strategia da tenere lungo tutto il percorso. In tutto questo è stato fondamentale avere un gruppo di persone (del mio gruppo sportivo, LBM Sport) che avevano già vissuto l'esperienza del Passatore negli anni precedenti, disponibilissime a dare preziosi consigli e a sciogliere tutti i dubbi, anche stupidi, che mi passavano per la testa. E' restato però fino in fondo il grande dubbio su come il mio fisico avrebbe reagito ad un percorso così duro come quello del Passatore. In passato le mie ginocchia hanno sofferto molto soprattutto le discese, tanto è vero che negli ultimi anni, gli allenamenti li ho sempre svolti in piano. Quest'anno ho provato a fare qualche uscita su percorsi un po' più ondulati, ma non si è mai trattato di salire e scendere da un colle appenninico. L'unica cosa che mi confortava è che, durante questa lunga preparazione, ho perso diversi kg, quindi tendini e articolazioni avrebbero dovuto comunque sostenere un peso molto minore rispetto a qualche anno fa.



LA GARA
Arrivo a Firenze intorno alle 11 e, appena uscito dalla stazione, vengo accolto da un venticello caldo che conferma le previsioni di caldo estivo per tutta la giornata. Dieci minuti per ritirare il pettorale e poi subito un pranzo veloce portato da casa, in modo da avere il tempo di digerirlo prima del via. Le ore di attesa prima della partenza sono piacevoli in compagnia dei compagni di squadra tra una battuta, un consiglio e un sonnellino (sì, c'è chi è riuscito ad appisolarsi :). Verso le 14.30 ci dirigiamo in direzione Piazza del Duomo dove quest'anno, per la prima volta, parte la gara. Il Passatore in testa alla corsa ci aspetta appena svoltati da via dei Calzaiuoli e nella ressa riusciamo a posizionarci in griglia.



Firenze Km. 0 - 3:03pm | Alle 15 in punto parte la gara: ci sono 31 gradi, un livello di umidità elevato, insomma un inferno. Passiamo sotto l'arco della partenza dopo circa tre minuti dal gun time. Le prima centinaia di metri l'affollamento è tale che non si riesce proprio a correre. Io mi ritrovo in compagnia di Fabrizio, lui ha già corso diverse volte il Passatore, quindi decido di affidarmi a lui per quanto riguarda ritmi e passo da tenere. Chiaramente all'inizio il passo è molto controllato, anche perchè nel caldo asfissiante del primo pomeriggio, la strada comincia subito a salire.

Fiesole Km. 6,5 - 3:50pm | La salita verso Fiesole (dove si è svolto tra l'altro anni fa il mondiale di ciclismo) è decisamente impegnativa: la corriamo tutta, sia pur ad un ritmo blando. Ad eccezione del primo, tutti i ristori sono nostri, essenziale infatti essere sempre ben idratati. Tra l'altro diversi abitanti di queste splendide colline mettono a disposizione acqua fresca (tubo o bacinelle) per i partecipanti che sembrano apprezzare questi ristori improvvisati.



Vetta Le Croci Km. 16,6 - 4:45pm | Dopo Fiesole la pendenza si attenua ma la strada continua comunque a salire. Soprattutto è completamente priva di alberi e di ombra, quindi il sole estivo ci accompagna sulla testa per tutto il tempo. Qui cominciamo ad affrontare i tratti più ripidi camminando per circa 1 minuto ogni tot di corsa. Arriviamo al primo rilevamento cronometrico ufficiale alle cinque meno un quarto col tempo di 1 ora e 45 minuti. Il passo tenuto è di 6'19"/Km.

Borgo San Lorenzo Km. 31,6 - 6:10pm | La discesa dalle Croci verso Borgo San Lorenzo è un tratto molto piacevole da correre (e infatti lo abbiamo corso tutto, fermandoci solo ai ristori. Molto ombreggiato, ventilato con la temperatura che diventa accettabile anche perchè pian piano il sole comincia ad essere meno forte. Arriviamo all'intertempo di Borgo col tempo di 3 ore 11 minuti, esattamente quello che avevo indicato nella mia strategia di gara. Qui decidiamo di approfittare della sacca che abbiamo mandato alla partenza e di prendere una maglietta da indossare eventualmente lungo la salita.

Colla di Casaglia Km. 48 - 8:25pm | Subito fuori Borgo c'è una salita ripida che fa temere il peggio. In realtà la strada prosegue con un falsopiano in salita non particolarmente complicato da affrontare, Mano a mano che si prosegue, però, la pendenza aumenta e con essa anche i tratti in cui decidiamo di recuperare camminando. Fino a Ronta andiamo su con piacere gustandoci il paesaggio splendido della vallata che stiamo risalendo, poi la salita diventa molto impegnativa e il ritmo che teniamo è all'incirca 1 minuto di corsa e 1 di cammino. Incontriamo il cartello che ci avvisa di aver appena concluso una maratona e il pensiero che bisogna percorrerne un'altra e mezzo va scacciato via il prima possibile. Siamo agli ultimi tre chilometri di ascesa appena dopo il graziosissimo paese di Razzuolo: sono davvero tosti, con tornanti molto impegnativi nei quali correre è impossibile oltre che controproducente. Molti di coloro che seguono la gara in bicicletta sono in difficoltà e decidono di scendere dalla sella e proseguire a piedi.  Il sole è ormai tramontato quando raggiungiamo la vetta a quasi 1000 metri di altezza. La temperatura è fresca ma non ho sentito il bisogno di mettermi la maglietta che ho tenuto in mano per tutto il tempo. Le gambe sono dure e un po' imballate, avverto un leggero fastidio al polpaccio destro ma nulla di insopportabile. Il fisico ha reagito bene a tutta questa salita e per questo il morale è decisamente alto. Ritiro la sacca, mi cambio completamente mettendo una maglietta traspirante a maniche corte sotto la canottiera, prendo la lampada frontale e via verso il ristoro.

Marradi Km. 64,7 - 10:45pm | E' il momento di affrontare la parte che temo di più. La discesa mi ha sempre dato problemi a livello articolare (bandelletta ileo-tibiale, ginocchio) e qui di chilometri di discesa ce ne sono tantissimi. In più il rischio di imballare i quadricipiti è molto alto. Provo quindi a scendere sciolto e leggero sin dai primi chilometri, nei quali siamo più impegnati ad evitare e a farci evitare da macchine, moto e bici degli accompagnatori che a concentrarci sul nostro passo. Dopo una prima fase molto ripida, il percorso continua in maniera pressochè speculare rispetto all'altro versante. La discesa si addolcisce e il panorama è davvero mozzafiato con la luna che rischiara prati verdi e distese di grano. Arriviamo a Marradi (che, nonostante sia sul versante romagnolo è ancora provincia di Firenze) dopo 7 ore e 46 minuti. Incredibilmente sono in linea perfetta col tempo previsto alla vigilia. Qui ci rifocilliamo con un piatto di pasta in bianco, panini con la mortadella, banane e brodo caldo.

San Cassiano Km. 76 - 12:15am | Chi ha corso il Passatore dice che la gara vera comincia a Marradi. Ed è vero, perchè dopo la salita e la discesa ci sono 35 lunghissimi chilometri di un falsopiano fatto da lunghe strade dritte che sembrano ancor più lunghe col buio, illuminato solo dai led dei vari atleti e dalle luci delle biciclette degli accompagnatori, a volte troppo invadenti a dire il vero. Qui avverto leggere fitte allo stomaco. Dopo qualche chilometro, vedo che non passano, decido di fermarmi per liberare l'intestino. Ci riesco e riparto come se fossi nuovo. Chiaramente il ritmo che teniamo comincia a risentire della stanchezza e cominciamo ad inserire tratti di cammino nella corsa. Arriviamo all'intertempo di San Cassiano col tempo di 9 ore e 14 minuti.

Brisighella Km. 88 - 2:00am | E' la parte più dura, il traguardo è ancora lontanissimo e la fatica ormai è veramente tanta. Il fisico regge ancora bene anche se le gambe ormai sono due tronchi di legno e ripartire a corricchiare dopo i ristori o dopo i tratti di cammino si fa sempre più difficile. Superiamo e veniamo superati decine di volte sempre dagli stessi corridori che, evidentemente, stanno procedendo al nostro stesso ritmo. Raggiungiamo la salita che porta a Brisighella dove il tempo di gara è di 10 ore e 58 minuti. Qui ho completamente toppato la mia previsione, evidentemente sottostimando la fatica che presenta il conto dopo tutti questi chilometri.

Faenza Km. 100 - 3:30am | Gli ultimi 12 chilometri sono uno stillicidio. Ormai siamo sulle ginocchia, continuiamo ad alternare corsa a camminata con un ritmo sempre più blando. Poi, finalmente, raggiungiamo Errano, l'ultimo ristoro fissato a poco più di 5 chilometri dal traguardo. Da qui in poi la corriamo tutta. Passiamo il cartello "Faenza" con 4 chilometri ancora da percorrere, ma le luci della città già si vedono all'orizzonte. Passiamo la rotonda che ci fa imboccare la strada chiusa al traffico che porta dritto all'arrivo. Col Garmin, che segna 2 chilometri e mezzo in più, scandisco il countdown dei metri che ci separano dal traguardo. Ormai siamo all'ultimo chilometro, entriamo in città e finalmente laggiù in fondo si vede l'arco dell'arrivo. L'ultimo tratto troviamo anche la forza di spingere superando un paio di concorrenti. Arrivo stremato col tempo di 12 ore 29 minuti e 47 secondi, riuscendo a restare sotto il muro delle 12 ore e 30. Ma quello che conta è essere arrivati, ricevere la medaglia d'oro dei finisher ed essere finalmente, a tutti gli effetti, un PASSATORE!!


Dopo un breve ristoro subito dopo il traguardo è il momento di ritirare la sacca per poter andare a fare la doccia. Qui, aspettando sotto il tendone, mi sento mancare. Per questo decido di uscire all'esterno, all'aria fresca e sedermi. Riesco a ritirare il tutto (sempre grazie a Fabrizio) e a salire sulla navetta verso la palestra dove hanno attrezzato docce e brandine per riposare solo dopo le 4. Finalmente una doccia calda, e qualche ora di riposo per le gambe che si sono comunque comportate benissimo, oltre ogni mia più rosea previsione!

IL POST
Sono ormai trascorsi tre giorni dalla gara e sono ancora meravigliato di come il mio fisico, le mie gambe abbiano risposto così bene ad una sollecitazione così alta alla quale non le avevo neanche mai lontanamente sottoposte. Evidentemente l'allenamento alla resistenza, il peso controllato e la condotta di gara mi sono state alleate. La domenica le gambe erano chiaramente appesantite, ma "l'effetto zombie" lo avevo solo quando dovevo scendere o salire scalini. Anche l'affaticamento generale era molto ridotto rispetto a quanto mi attendevo. Chiaramente domenica ho dormito profondamente dalle dieci di sera alle sette di mattina. Lunedì gambe durissime, nonostante l'OKI preso prima di andare a letto. Decido comunque di uscire per una camminata veloce (non sarei assolutamente in grado neanche di corricchiare) di 10 chilometri come mi è stato suggerito dai miei compagni per sballare le gambe. Martedì va molto meglio, ancora a riposo ma faccio comunque un paio d'ore di uscita in bicicletta nella quale percorro circa 25 chilometri. Sensazioni molto buone: ginocchia non fanno male, mentre i quadricipiti restano induriti ma meno rispetto al giorno precedente. Mercoledì mattina decido infine di uscire per una corsetta rigenerante di 8 chilometri che affronto discretamente riuscendo a tenere un ritmo di 5'09"/Km. Chiaramente i quadricipiti ancora sono duri, ma il miglioramento è evidente: i DOMS stanno scomparendo.

Questo è stato il mio Passatore, non una semplice gara di corsa, ma un'esperienza di vita che, nonostante tutti i sacrifici fatti negli ultimi 5 mesi (ore di sonno perse, sacrifici chiesti a chi mi ama, rinunce) lascia dentro molto più di quello che toglie. Dalla partenza di Firenze mi sono sentito pervaso da un profondo senso di gratitudine verso la Provvidenza, che mi ha concesso di fare tutto questo, di godere della bellezza del Creato, di spingere il mio corpo e il mio animo oltre limiti che mai avrei pensato di oltrepassare. Sono grato anche di aver conosciuto persone che mi hanno accompagnato in questa esperienza con la loro passione, il loro amore verso la corsa, aiutandomi ad innamorarmi ancora di più di questo straordinario sport.

Passatore 2018 Diploma - Clicca per ingrandire



mercoledì 23 maggio 2018

Il Passatore - Tutto quello che devi sapere


Finalmente ci siamo. Alla fine di questa settimana mi aspetta la grande avventura per la quale mi sono allenato tutti questi mesi, provare a spingermi oltre i miei limiti e correre la più affascinante gara di endurance del mondo. Nei post precedenti ho provato a sviscerare tutte le varie sfaccettature di questa manifestazione, dalla storia, al percorso incredibilmente duro, alla strategia giusta per affrontarlo. Questo proprio perchè so che in un evento così straordinario gli imprevisti e le variabili da considerare sono talmente tanto che, almeno quello che può essere preparato, deve essere preparato nel migliore dei modi. Grazie anche alla cena con il gruppo dei Passatori con i quali affronterò quest'avventura (la maggiorparte dei quali ha già corso negli anni passati la 100) ho provato a stilare un elenco di cose da fare, oggetti da portare, piccoli trucchetti che possono aiutare ad affrontare l'evento nel migliore dei modi possibili.

Cosa portare. Questa è la domanda fondamentale alla quale ho cercato di dare risposta negli ultimi giorni, perchè già non so cosa capiterà al mio fisico soprattutto nella seconda parte di gara. Ed affrontare un salto nel buio di questo tipo senza avere a disposizione gli strumenti adatti rischia di essere veramente un suicidio. Per questo mi lascio aiutare da chi ha già corso sulle strade da Firenze a Faenza negli anni passati ed ha già avuto modo di testare il tutto. Il criterio base da seguire è semplice: portarsi tutto. Ovvero è meglio avere qualcosa in borsa che non utilizziamo invece di maledire il fatto di non aver portato questo o quello. L'organizzazione dà la possibilità di lasciare tre borse lungo il percorso: una a Borgo San Lorenzo, intorno al Km. 30, una alla Colla al termine della salita e una all'arrivo. Bisognerà dunque preparare un borsone grande, che sarà quello che manderemo all'arrivo, all'interno del quale inserire le altre borse intermedie.

Cominciamo con il cambio fondamentale, ovvero quello che manderemo alla Colla, l'unico cambio che non può essere saltato perchè si arriva quasi a 1000 metri, al tramonto, dopo una salita faticosa. Nella borsa inseriremo un cambio completo (canottiera, pantaloncini, intimo, calzini), un paio di scarpe, nel caso avessimo avuto dei problemi con quelle con le quali abbiamo iniziato la corsa (io mi porterò quelle con le quali mi sono allenato fino alla settimana prima della gara). In questo cambio dovrà poi essere inserita la lampada frontale e la lucetta per aumentare la visibilità durante la notte (le strade sono comunque aperte al traffico). A ciò dovrà aggiungersi una maglietta a maniche lunghe, una giacca antivento/antipioggia, due magliette termiche (una a maniche lunghe e una a maniche corte), un asciugamano. Sempre qui dovrà essere inserito un caricabatterie portatile per il telefono e apposito cavo per il collegamento. Poi il cappellino antipioggia e i cerottini con forbici (per coprire i capezzoli e prevenire il sanguinamento), oltre ai cerottini compeed per i piedi. Poi una bandana e uno scaldacollo leggero. Per chiudere infine un paio di barrette energetiche di quelle già testate in precedenza (Enervit) e uno zainetto da trail se eventualmente è necessario portarsi dietro qualcosa nella seconda parte di gara. Dal momento che questo cambio è quello che sarà utilizzato da tutti i partecipanti ci sarà un bel po' di confusione, per questo è bene rendere la borsa il più possibile riconoscibile al fine di poterla prelevare nel minor tempo possibile (colorata, con il numero di pettorale ben visibile).

Al 30° chilometro (nell'autobus n.1, vedi sotto) si può lasciare uno zainetto dove mettere dentro un cambio (canottiera), maglietta a maniche corte da mettere eventualmente sotto la canottiera, asciugamano, cerottini e forbicine,  barretta energetica. Qui arriveremo dopo tre ore, non dovremmo avere granchè bisogno di altro.

Nel borsone grande, invece, vanno messe tutte le altre cose che ci serviranno prima di partire e all'arrivo. E' opportuno preparare una sacca con le cose per la doccia: accappatoio, ciabatte, docciaschiuma, phon, cambio completo più caricabatterie per cellulare, cavo per carica cellulare e orologio. In questo modo è possibile portarsi solo questo al palazzetto dove sono poste le docce e le brandine per riposare (dista qualche chilometro dall'arrivo e portarsi dietro tutto il borsone non è il massimo. Poi per la partenza pasta Fissan quella per la pelle dei bambini (o vaselina) da spalmare per evitare irritazioni soprattutto sotto le ascelle e all'inguine, crema protettiva in caso di sole forte. A questo va aggiunto della pasta fredda (in bianco o al pomodoro) in contenitori e con posate usa e getta, da mangiare prima della partenza e una bottiglietta d'acqua da tenere a disposizione nei primi chilometri di gara per evitare le resse ai primi due ristori.

Per finire portarsi due-tre buste di plastica dove mettere la roba sporca, un antidolorifico (Aspirina, Oki), crema Cetilar e cerotti.

Informazioni logistiche. La vera novità di quest'anno sta nella partenza prevista non più dalla storica Via dei Calzaiuoli, ma direttamente da Piazza del Duomo, sempre alle 15. A partire dalle 10.30 nella vicina Piazza Santa Maria Novella sarà possibile ritirare il pettorale ed il pacco gara. Sempre qui saranno presenti i camion per la consegna delle borse. Arriveremo a Firenze poco dopo le 11, quindi prima tappa il ritiro dei pettorali dove bisognerà attendere almeno un'ora buona. Bisogna assolutamente ricordarsi di stampare la lettera di conferma, altrimenti non si può ritirare il pettorale.
All'arrivo a Faenza, una navetta porta i Passatori al Palazzetto dove è possibile farsi una doccia e riposarsi nelle brande allestite appositamente.

Per il servizio di trasporto degli indumenti sono previsti un camion n. 1 (che porterà direttamente la borsa a Faenza) e due autobus. L'autobus n. 2 farà le seguenti tappe: Borgo San Lorenzo dalle 17 alle 21; Passo della Colla dalle 22.30 all'1.10; Marradi dalle 3 alle 4.20 e arriverà a Faenza alle 7). L'autobus n. 3 porterà direttamente le sacche consegnate al Passo della Colla. Le misure massime della borsa dovranno essere 30X40. Questo servizio dà la possibilità di trovare un tuo cambio presso la tenda indumenti sul passo della Colla. Il cambio verrà successivamente trasportato a Faenza.

Info gara. Il via verrà dato sabato 26 alle ore 15.00 in piazza del Duomo. Fino alle ore 14 è possibile consegnare le borse a Piazza Santa Maria Novella. Sono previsti ristori ogni 5 chilometri e postazioni di assistenza medica lungo tutto il percorso. E' obbligatorio indossare il pettorale e mantenerlo sempre visibile per tutta la durata della gara, così come passare sui tappeti di rilevamento cronometrico col chip. Il tempo massimo per arrivare a Faenza è di 20 ore. Sono previsti dei cancelli di passaggio con i seguenti orari di chiusura: km. 32 - Borgo San Lorenzo ore 21:15 (tempo massimo: 6h15'); km. 48 - Passo della Colla ore 1:20 (tempo massimo: 10h20'); km. 65 - Marradi ore 4:30 (tempo massimo: 13h30'); km. 88 - Brisighella ore 9:30 (tempo massimo: 18h30').

lunedì 21 maggio 2018

#Roadto100 | Countdown -1 settimana


Ci siamo. Tra cinque giorni saremo finalmente in Piazza Duomo a Firenze pronti al via della 45° edizione della 100 Km. del Passatore. Quella appena trascorsa è stata la prima delle due settimane di scarico in vista della gara, con il chilometraggio totale che torna sotto quota 100 fermandosi comunque al ragguardevole livello di 95,5 Km. Il più ormai è fatto, in questi ultimi giorni è molto più importante ascoltare il fisico ed evitare possibili complicazioni muscolari. Ecco nel dettaglio le uscite della settimana.

Martedì 15 maggio - CL 12K
Inizia con oggi la prima delle due settimane di tapering in vista della gara del 26. Uscita all'alba per impegni nel pomeriggio, il tempo mi ringrazia e mi risparmia il previsto temporale. La temperatura comunque più fresca rispetto alle ultime settimane e l'umidità mi fanno optare per la maglia tecnica. Dopo buone sensazioni iniziali, all'incirca a metà dell'allenamento la corsa comincia a diventare più pesante e il ritmo che inizialmente avevo fissato intorno ai 4'33"/Km cresce inesorabilmente. Nell'ultima parte ritrovo un po' di energia e fisso il passo finale dei 12k sui 4'41"/km, in ogni caso più veloce di quanto stabilito dalla tabella. Nulla da segnalare sul piano fisico.

Mercoledì 16 maggio - IT 20X1'+Rec. 1'
Ultimo lavoro di qualità quando mancano ormai solo 10 giorni alla gara. Anche oggi uscita antelucana e anche oggi, nonostante le previsioni contrarie, riesco ad evitare la pioggia. Dopo un buon riscaldamento corso in progressione parto con l'interval training che porto a casa ad una media di 3'51"/Km di un soffio più alta del range previsto dalla tabella (3'45"-3'50"). Va bene così comunque considerando che siamo nella fase di scarico e che ho sentito un leggero affaticamento al polpaccio destro che mi ha fatto correre un po' contratto nella seconda parte. Applicato ghiaccio e Cetilar.

Venerdì 18 maggio - LL 20K
Parte con oggi l'ultimo weekend di lunghi prima della settimana di scarico pre gara. Si parte con questo lento lungo i sentieri della Caffarella. Il sole gioca a nascondino con le nuvole e il meteo è perfetto per la corsa. Mi assesto su un passo intorno ai 5 al chilometro che tengo senza affanni per tre quarti di uscita fino al 15° chilometro quando alzo un po' il piede per chiudere ai 5'06". Bene così anche se l'affaticamento si fa sentire. Sento un leggero indurimento al quadricipite sinistro che tratto con un bel massaggio di Cetilar la sera.

Sabato 19 maggio - LL 20K
Per il sabato l'uscita per il lungo la faccio all'alba  per impegni durante la giornata. Quindi temperatura perfetta e ritmo che aumenta rispetto solo a 12 ore prima. Arrivo a Piazza del Popolo quando già c'è un po' di gente in giro, ma un gabbiano ha la malaugurata idea di puntarmi e starnazzarmi vicino. Faccio un po' di movimento con le mani per allontanarlo e bum! Cado sedere a terra come un carciofo. Vabbè..Continuo per un altra strada prestando molta attenzione alle sensazioni del fisico e sto ben attento a non forzare. Chiudo in 5'03"/Km e buone sensazioni dal fisico. In serata il gluteo destro mi dà un po' fastidio per la botta rimediata.

Domenica 20 maggio - LL 20K
Ultimo lungo previsto dalla tabella. Ancora alle luci dell'alba con un cielo azzurro e una temperatura fresca che invoglia a correre e ad alzare l'andatura. Decido chiaramente di non forzare e leggere le sensazioni che mi manda il fisico. Avverto un leggero indurimento al gluteo destro (forse frutto della botta rimediata nella caduta di ieri) e rallento il ritmo riuscendo a chiudere comunque l'allenamento. Ancora durante la giornata avverto l'indurimento anche se non c'è dolore.

Restano ormai solo pochi giorni alla gara, in quest'ultima settimana lo scarico sarà ancora più accentuata con la solita uscita di corsa lenta da 12 chilometri prevista per martedì ed un'ultima uscita leggerissima di 8 chilometri giovedì. Poi sarà solo Passatore.

mercoledì 16 maggio 2018

Il Passatore - La strategia


Dopo aver analizzato il percorso si tratta ora di capire come approcciare la gara. Per me si tratta dell'esordio sia nella gara che sulla distanza, quindi è tutto decisamente complicato. Innanzitutto ho cercato di capire quale obiettivo pormi, ed è evidente che la cosa più importante sia arrivare al traguardo. Conquistare la medaglia a Faenza è ciò per cui mi sto allenando e sacrificando da cinque mesi, quindi lo spauracchio maggiore per me è quello di un ritiro.

Partendo da questo punto fisso, va da sè che ciò che devo assolutamente evitare in gara sono gli infortuni. Da questo punto di vista l'altimetria del percorso non aiuta: lunghe salite e altrettante discese espongono tendini e articolazioni a delle sollecitazioni a cui il mio fisico non è molto allenato, considerando che la gran parte degli allenamenti e delle gare che ho corso sono in piano. Nella tabella di preparazione ho cercato di introdurre percorsi più "collinari" (come ad esempio nel lunghissimo di fine aprile) e gare corse come la Strasimeno non si può certo dire siano piatte.

Tutto quanto detto (unito al fatto che la partenza sarà data nel primo pomeriggio (verso le 15) con il meteo di fine maggio che, con il sole, risulterebbe certo un elemento da non sottovalutare in termini di energie spese) va comunque in direzione di mantenere un atteggiamento conservativo, soprattutto nella prima parte di gara fino al Passo della Colla, quando saremo intorno al 50k. Da lì in avanti ci aspetterà una lunga discesa e poi da circa il 65k piano ondulato fino all'arrivo. La parte in discesa potrebbe indurre a ritenere che sia la fase più semplice. In realtà le sollecitazioni muscolari aumentano, soprattutto per le cosce che - come ci ricorda Pizzolato nella sua disamina tecnica del percorso -  presto saranno fonte di disagio per chi ha già percorso così tanti chilometri. Anche qui, come in salita, sarà opportuno alternare tratti di corsa ad altri al passo per poi provare a dare tutte le energie rimaste nella parte finale della gara, quella in cui la stanchezza sarà molta e i chilometri sembreranno non passare mai.

Per tradurre tutti questi ragionamenti in tempi cronometrici ho provato ad appoggiarmi alle prestazioni di chi la corsa l'ha già affrontata gli anni passati. Penso possa essere ragionevole provare ad impostare un ritmo che mi consenta di arrivare a Faenza in 12 ore. Ciò vuol dire tenere un passo complessivo di 7'12"/Km pause e soste incluse. Vediamo ora di dividere il percorso nei diversi tratti per poter creare una sorta di tabella di marcia (sia pur molto sui generis).I tratti presi in considerazione sono quelli dove vengono rilevati i tempi e dove sono posizionati i famosi cancelli (se si raggiungono oltre un certo tempo si è esclusi dalla gara).


Primo tratto Firenze-Borgo San Lorenzo (Km. 31,5) - Nei primi 30 chilometri si affronta la tosta salita verso Fiesole e quella più dolce ma comunque impegnativa verso la Vetta le Croci. Poi discesa ombreggiata e piacevole da percorrere fino a Borgo. Arrivare qui intorno alle 3 ore e 10 significa aver tenuto un passo di 6 al chilometro che mi sembra fattibile e va nell'ottica di non forzare troppo.


Secondo tratto Borgo San Lorenzo-Colla di Casaglia (Km. 48) - Qua ci sono 17 chilometri di salita che, via via che si sale, diventa sempre più impegnativa. Correrla tutta non solo non è fattibile, ma sarebbe anche controproducente per il prosieguo della corsa. C'è chi la fa tutta al passo, chi marcia, chi alterna un minuto di passo ad uno di corsa. Sinceramente qui ancora non so come mi muoverò, ritengo però fattibile arrivare in cima entro le 2 ore e 20, ad un passo intorno agli 8'15"/km.


Terzo tratto - Colla di Casaglia-Marradi (Km. 65) - E' il tratto che temo di più, per la rilevanza della discesa e perchè arriva dopo quasi 50 chilometri di corsa. Dovremmo essere intorno alle 9 di sera, in montagna, quindi farà senza dubbio freschino. Lo sforzo cardiaco si riduce ma aumenta a dismisura quello muscolare. Qui non so proprio cosa aspettarmi dal mio fisico, anche perchè sto entrando in una zona sconosciuta (mai raggiunte certe distanze). Ad ogni modo conto di arrivare a Marradi entro 2 ore 15 minuti con un passo di 7'55"/Km. Qui bisogna però considerare un'abbondante sosta su alla Colla per cambio e sostentamento.


Quarto tratto Marradi-San Cassiano (Km. 76) - Qui siamo in piena notte, la discesa più ripida è alle nostre spalle e si fa più dolce. La stanchezza, però, sarà tanta e qui sarà inevitabile cominciare a camminare. Non male riuscire a chiudere questo tratto in 1 ora 30 minuti. A questo punto dovremmo ripartire per gli ultimi 25 chilometri intorno alla mezzanotte e mezza.


Quinto tratto San Cassiano-Brisighella (Km. 88) - Nonostante l'altimetria indichi discesa, chi ha già fatto il Passatore mi dice che qui è tutta piatta, con qualche falsopiano e qualche saliscendi. Se c'è rimasto qualcosa da dare in termini di energia e di spinta nelle gambe è qui che deve venire fuori. Riuscire a fare questo tratto di 12 chilometri in 1 ora e 20 sarebbe tanta roba.



Ultimo tratto Brisighella-Faenza (Km. 100) - Siamo arrivati all'ultimo tratto. Sarà un'agonia veder passare i chilometri così lentamente, ma qui non si deve mollare. Se i ritmi tenuti sono quelli indicati abbiamo 70 minuti per restare entro le 12 ore di gara. Ma ormai l'importante è arrivare. Sulle ginocchia, ma arrivare.

La disamina del percorso e conseguente strategia è fatta da chi, come me, questa gara non l'ha mai corsa e dunque è analizzato solo sulla carta. Quindi dire che si tratta di una valutazione sui generiis è dire poco. Al ritorno poi avrò modo di tarare meglio le indicazioni grazie all'esperienza diretta sul campo.

lunedì 14 maggio 2018

#Roadto100 | Countdown -2 settimane


Con i lunghissimi di quest'ultimo weekend si chiude la fase di costruzione della preparazione per il Passatore: negli ultimi sette giorni ho percorso 114,3 Km! Mancano meno di due settimane e siamo arrivati alla fase del cosiddetto "tapering", ovvero la progressiva riduzione delle attività nelle due settimane che precedono la gara per la quale si è svolta la preparazione. La settimana appena trascorsa in effetti mi ha mandato inequivocabili segnali di stanchezza (come qualche lievissima contrattura muscolare) che rendono saggio allentare i ritmi. Ecco nello specifico i lavori svolti.

Martedì 8 maggio - CL 12K
Uscita mattutina per la solita corsa lenta del martedì. E' bello vedere che le giornate ormai si alungano e le prime luci dell'alba spuntano poco dopo che ho cominciato l'allenamento. Le gambe le sento andar via abbastanza bene sin dal riscaldamento, tanto che vado sotto i 5 al chilometro. Poi nei 12 di corsa lenta il ritmo lo tengo intorno ai 4'35" per gran parte dell'uscita per poi rallentare nel finale e chiudere ad un passo medio di 4'41"/Km. Nulla da segnalare sul piano fisico, solo il solito leggero fastidio sotto il gluteo sinistro.

Mercoledì 9 maggio - Ripetute 3X15'+Rec. 15' CL
Eccomi a una delle uscite più temute per me che le ripetute lunghe faccio proprio fatica a mandarle giù. Sapendo che si tratta di un allenamento particolarmente lungo anticipo ancora di qualche minuto l'uscita. Una lieve pioggerellina mi ricorda subito di essermi dimenticato il cappellino, ma continuerà ad accompagnarmi per tutta l'uscita senza infastidirmi più di tanto. Solo 5 minuti di riscaldamento e poi parto con le ripetute. Dopo qualche difficoltà iniziale riesco a spezzare bene il fiato e alla fine posso dire di aver fatto meno fatica di quella preventivata. Ecco qui nel dettaglio l'andamento delle tre ripetute: 1. 04'03"/Km per 3,71 Km.; 2. 03'59"/Km per 3,76 Km.; 3. 04'19"/Km per 3,48 Km.
La seconda ripetuta è risultata essere quella più veloce grazie anche ai giri che ho fatto a Piazza del Popolo che mi hanno dato una maggiore regolarità. Complessivamente la media delle ripetute è di 4'07"/Km, perfettamente in linea con quanto previsto dalla tabella (4'05"-4'08"). Rispetto all'ultima uscita di ripetute lunghe sono riuscito a concentrarmi meglio anche sui recuperi che ho corso con regolarità al ritmo della corsa lenta: 1. 05'00"/Km; 2. 04'51"/Km; 3. 04'56"/Km. La media dei recuperi è di 4'55"/Km. Concludo la seduta assolutamente soddisfatto del risultato e anche del fisico che non ha risentimenti particolari, anche se in serata sarà necessario un buon massaggio.

Venerdì 11 maggio - CL 15K
Solita corsa lenta del venerdì che riesco ad anticipare un po' uscendo prima dal lavoro. Il clima aiuta e riesco a concludere l'uscita rimanendo in linea con la tabella (4'44"/Km) anche se comincia a farsi sentire la stanchezza di quest'ultima parte di preparazione.

Sabato 12 maggio - LL 27K
Per quest'ultimo weekend di lunghissimi il programma di allenamento mi ripropone la doppia uscita di 27k in due giorni consecutivi. Come l'altra volta anche questa cerco di ricreare le sensazioni di un'uscita unica posticipando l'allenamento nel primo pomeriggio. Dopo pochi metri avverto un indurimento nella parte posteriore della coscia sinistra che mi fa scattare l'allame. Da lì proseguo senza forzare e dedicandomi ad andare via in maniera il più possibile sciolta. Il meteo è perfetto per correre: il sole molto spesso scompare dietro alle nuvole e un venticello fresco rende gradevole l'allenamento anche se poco probante in vista della gara. Alla fine chiudo con un buon ritmo di 5'20" mettendo in cascina i chilometri previsti.

Domenica 13 maggio - LL 27K
Esco di buon'ora per godere del freschetto dell'alba. Dopo i primi chilometri sento apparire un lieve indurimento alla coscia sinistra stavolta però nella parte anteriore. Non c'è dolore, ma comunque mi preoccupa in vista della gara. Per questo ad un certo punto decido di accorciare il tragitto che mi ero ripromesso di seguire avvicinandomi verso casa ed eventualmente chiudendo in anticipo l'uscita. Ritorno quindi in zona Caffarella, dove vedo che comunque le gambe vanno via abbastanza sciolte. Per questo abbasso il ritmo (che ora è l'ultima cosa) e porto a casa i chilometri. Con questo sono finiti i lunghissimi e cominciano le ultime due settimane di scarico. Soddisfatto.

mercoledì 9 maggio 2018

Il Passatore - La gara



In una gara così "assurda" come la 100 Km. del Passatore, gli imprevisti possono essere migliaia e quindi è fondamentale non lasciare al caso tutto quello che può essere preparato prima. E non si può non cominciare con un'analisi dettagliata del percorso che da Firenze porta a Faenza.

Cartina del percorso - Clicca per ingrandire
Si parte dal centro di Firenze e appena fuori dalla città la strada comincia subito a salire, in direzione Fiesole dove si arriva dopo circa 7 chilometri con un dislivello di oltre 230 metri. La salita verso Fiesole è decisamente impegnativa, con tratti che arrivano all'8%. Dopo usciti dal centro abitato, intorno al km. 10, la salita si alleggerisce e consente di prendere un po' di fiato. Da qui comincia la prima vera scalata verso la Vetta le Croci dove si arriva fino a 518 metri sul livello del mare. Siamo al km. 16,5 e già la gara ha presentato tratti decisamente duri, anche in considerazione del fatto che si corre in pieno pomeriggio, a fine maggio, in una strada poco alberata. E' quindi fondamentale sapersi gestire bene e soprattutto rimanere ben idratati, non saltando i ristori e gli spugnaggi presenti - alternativamente - ogni 2 chilometri e mezzo. 



 Dalla Vetta Le Croci si scende dolcemente lungo una strada ben ombreggiata che consente di ridurre il disagio e anche lo sforzo fisico, importantissimo per preparare quello che ci aspetta tra poco. All'arrivo a Borgo San Lorenzo sono passati poco più di 31 chilometri dalla partenza, un terzo della gara è superato e da qui si guarda in direzione Nord verso la cima Coppi della gara, la temuta ascesa della Colla. Sono 17 km. di salita che parte subito in maniera decisa, poi  più gradualmente fino alla località Ronta al km. 38.7. Da qui la salita diventa più impegnativa, ma è da Razzuolo al km. 43.7, che si deve sostenere il maggior sforzo. La pendenza è rilevante con punte del 15% per alcune centinaia di metri. Qui praticamente tutti consigliano di affrontare questo tratto del percorso camminando per poter ridurre lo sforzo e conservare energie che torneranno preziose nel prosieguo. Quando si arriva al Passo della Colla (a 913 metri s.l.m.) si sono percorsi 48 km. e siamo all'incirca a metà gara. Da qui comincia la parte più dura, ovvero la discesa. E' chiaro che lo sforzo si riduce, ma aumentano in maniera considerevole le sollecitazioni articolari e muscolari che causano evidente sofferenza.

La discesa è molto ripida per una decina di chilometri, fino a Crespino al km. 58, ed è qui che Pizzolato suggerisce di alternare fasi di corsa ad altre di marcia, in modo da ridurre al minimo la possibilità di indolenzimenti muscolari e poter poi garantire una corsa più fluida ed efficace quando la discesa si addolcisce. L'arrivo a Marradi al km. 65 segna la fine del tratto di discesa vero e proprio. Da qui il percorso procede con una serie di falsipiani e dolci discese dove chi ne ha può provare a dare alla propria corsa un ritmo regolare. L'arrivo a San Cassiano (km. 76.1) e soprattutto quello a Brisighella al km. 88 fanno sentire il profumo dell'arrivo. Dopo il 90° chilometro l'indicazione di ogni chilometro dovrebbe condurre il runner ormai stremato verso il tanto agognato arrivo di Faenza.

Una volta visualizzato bene il percorso, è importante capire quale potrebbe essere la migliore strategia da tenere durante le varie fasi della gara, che vedremo nello specifico nel prossimo post.

lunedì 7 maggio 2018

#Roadto100 | Countdown -3 settimane


Dopo due settimane di carico, che sono culminate col super lunghissimo di domenica scorsa, è arrivata una settimana di recupero. Per modo di dire, ovviamente, dal momento che ho comunque corso 100,00 Km. nelle solite cinque uscite settimanali. La stanchezza, soprattutto mentale, per questa ultima fase di allenamento comincia a farsi sentire, e mettere le scarpe ai piedi per uscire a volte è davvero pesante. Ma la tecnica è sempre quella: movimenti meccanici, pensare poco, testa bassa e pedalare. Mancano ormai solo 3 settimane al Passatore, è il momento di finalizzare questa lunga preparazione. Ecco nel dettaglio le uscite della settimana appena trascorsa.

Martedì 1 maggio - CL 12K
Classica uscita di corsa lenta del martedì, utile per testare la condizione dopo il lunghissimo di domenica. Il cielo nuvoloso mantiene una temperatura fresca, tanto che decido di uscire con la termica leggera. Dopo un riscaldamento in cui ci metto un po' a carburare, parto con i 12k ad un buon ritmo che riesco a tenere fino alla fine. La media di 4'35"/Km è indice di una buona tenuta. Sul piano fisico devo annotare solo un leggero fastidio al gluteo destro che scompare però appena termino l'uscita. Applico comunque ghiaccio.

Mercoledì 2 maggio - IT 20X1'+Rec 1'
Prosegue la settimana di "scarico" nella quale l'allenamento di qualità è rappresentato da un interessante e impegnativo interval training sulla distanza breve. La media complessiva delle 20 ripetute da 1 minuto è di 3'40"/Km (il ritmo previsto da tabella è 3'45"-3'50") mentre il passo medio sui recuperi è di 5'21". Il meteo era perfetto, aria tiepida ma cielo nuvoloso e percorso  della Caffarella in condizioni ottimali. Lieve fastidio sotto il gluteo sinistro che tratto con Cetilar in serata.

Venerdì 4 maggio - CL 18K
Per questo venerdì la tabella per la settimana "leggera" propone una corsa lenta più lunga del solito. Esco con un cielo plumbeo e minaccioso ma una temperatura ideale per la corsa. Anche il meteo mi aiuta nel tenere un ritmo decisamente sostenuto che mi consente di chiudere l'allenamento all'ottima media di 4'38"/Km. Sul piano fisico al rientro pizzica il ginocchio sinistro su cui applico ghiaccio e Cetilar.

Sabato 5 maggio - LL 20K
Per questo lungo posso uscire qualche minuto dopo, in quanto la distanza non è siderale. Riesco dopo il primo chilometro ad impostare un buon passo che mi permette di tenere una buona media, che si alza solo verso la fine (con salite e fatica) ma resta sempre entro quanto previsto dalla tabella. Sul piano fisico mi dà ancora qualche fastidio il ginocchio, che tratto con ghiaccio e Cetilar e già verso sera mi sento meglio. Ad ogni buon conto prendo un'Aspirina prima di andare a letto.

Domenica 6 maggio - LL 22K
Finisce con un lungo non particolarmente lungo questa settimana di recupero. Solita uscita all'alba, solito percorso. Tengo bene la distanza, riuscendo a rompere subito il fiato e mantenendo per quasi tutta l'uscita una media intorno ai 4'45"/Km. La media si alza perchè verso la fine lo stomaco comincia a darmi dei disturbi (che mi porterò tra l'altro dietro per tutta la giornata) che mi costringe anche per qualche tratto al passo. Aldilà di questo bene per il resto da un punto di vista fisico.

mercoledì 2 maggio 2018

Il Passatore - La storia



Siamo entrati nel mese di maggio, il mese della corsa che rappresenta l'obiettivo stagionale. La 100 Km del Passatore è in programma, infatti, come tradizione, l'ultimo fine settimana di maggio. Durante questo mese quindi cercheremo di analizzare tutte le informazioni possibili su questa che è considerata l'ultra maratona più famosa del mondo, per arrivare più preparato possibile a quella che è per definizione una gara impossibile da prevedere.

Cominciamo a parlare un po' della storia di questa manifestazione. Quella di quest'anno rappresenta l'edizione numero 46 di una corsa che si è svolta per la prima volta nel 1973. E' intitolata alla figura del Passatore, popolare figura della storia e del folclore romagnolo. Si tratta di Stefano Pelloni, brigante attivo nella Romagna di metà Ottocento che prende il nome dal mestiere di "traghettatore" sul fiume Lamone svolto dal padre Girolamo. La figura quasi mitica di Pelloni come capo di una banda di briganti attiva nelle zone dell'entroterra romagnola, non rende in realtà giustizia alla verità. Si è trattato di un criminale capace di atti di efferata violenza, tra cui veri e propri sacchi delle cittadine dell'appennino romagnolo durante le quali inerti vittime venivano sottoposte a omicidi, stupri e rapine.

L'attività del Pelloni terminò tragicamente nel marzo 1851. Grazie ad una segnalazione, "Stuvanèn d'ê Pasadôr" fu individuato dalla Gendarmeria Pontificia in un capanno di caccia del podere Molesa, nei pressi di Russi, rimanendo ucciso nello scontro a fuoco che ne seguì. Il suo cadavere fu messo su un carretto ed esibito per tutte le strade della Romagna, a dimostrazione dell'effettiva fine del brigante e per evitare l'insorgere di eventuali future leggende sulla sua morte. Il cadavere venne poi seppellito presso la Certosa di Bologna in luogo sconsacrato.

L'essere comunque considerato il simbolo di una lotta di classe e il passaparola sulle scorribande della banda hanno alimentato il mito di questa figura che è poi diventato un vero e proprio brand utilizzato, ad esempio, dal consorzio dei vini romagnoli.

La gara, come detto, vide la luce nel 1973 per mano dell'Unione Operai Escursionisti Italiani, l'Ente Vini e la Società del Passatore, che si era costituita solo qualche anno prima. Sia pur con qualche leggero cambiamento nel tracciato, dovuto a ragioni legate al traffico automobilistico, la corsa parte come in origine da Firenze, in via dei Calzaiuoli, ed arriva a Faenza in piazza del Popolo, attraversando i comuni di Fiesole, Borgo San Lorenzo, Marradi e Brisighella. E' un percorso tutt'altro che semplice, considerando i due passi da scollinare (Vetta Le Croci a 518 metri, e il Passo della Colla a 913 metri, che analizzeremo nel dettaglio nel prossimo post.