lunedì 29 aprile 2019

Infortunio (Aggiornato 15 maggio)



Breve riepilogo delle puntate precedenti: sabato 20 aprile prima di Pasqua esco per l'ultimo allenamento della settimana di rigenerazione dopo l'Ultra 24 ore di Torino. Le gambe girano bene, nessun DOMS o altro, solo qualche vescichetta. Al rientro a casa, avverto però un fastidio pronunciato nella parte esterna del piede destro (quella cerchiata nella figura qui sopra). Applico subito il ghiaccio e il Voltaren. Il fastidio era tale che durante la giornata di sabato ho fatto fatica anche a camminare, per questo decido di posticipare l'uscita prevista per la domenica al giorno dopo.

Lunedì 22 mattina esco di buon ora, ma dopo poche centinaia di metri il fastidio riemerge subito in maniera netta. Per questo decido di fare marcia indietro ed evitare guai peggiori. Applico il ghiaccio e il Voltaren per due volte al giorno per i successivi giorni. Giovedì 25 riprovo ad uscire, ma rientro dopo pochi minuti a casa ancora più sconfortato di non vedere alcun progresso.

Siamo a ieri, domenica 28. Nelle giornate di venerdì e sabato ho continuato ad applicare ghiaccio e Voltaren e non ho avuto alcun fastidio. Appena esco corro che è un piacere: le gambe alleggerite dalla settimana di riposo vanno alla grande, tanto che riesco a tenere un ritmo da corsa media (sotto i 4'20"). Avverto qualche lieve fastidio, ma nulla che mi impedisca di correre. Poi, sul finire dell'uscita, il fastidio mi si ripropone in maniera evidente, diventando un dolore che mi impedisce di chiudere la fase di defaticamento correndo. Torno a casa zoppicando. Tra l'altro evidentemente devo aver appoggiato male il piede, tanto che oggi ho un dolore anche al polpaccio, mentre quello al piede si sente poco o nulla.

A questo punto - consigliato anche dai miei compagni di squadra - penso sia opportuna una visita dal fisioterapista che ho già prenotato per giovedì 2 maggio alle 16.00. Allora ne saprò di più e capirò meglio come potrà continuare la mia stagione agonistica. Aggiornamenti sul blog.

(Update martedì 30 aprile) - Il polpaccio continua a dolermi con la stessa intensità di ieri e mi impedisce di camminare normalmente. Ho applicato Voltaren con massaggio ieri sera, poi Thermacare oggi durante la giornata. Questa mattina applicazione di ghiaccio sul piede, con il dolore che è praticamente scomparso.

(Update mercoledì 1 maggio) - Ancora dolore al polpaccio, anche se meno intenso di ieri (ma oggi sono a riposo a casa, approfittando del giorno festivo). Il piede non mi dà alcun fastidio, ieri sera applicato il ghiaccio, oggi bis in serata. Domani finalmente la visita dal fisio.

(Update venerdì 3 maggio) - Ieri seduta dal fisioterapista che mi ha massaggiato profondamente la contrattura al polpaccio (che male!!!) e, sentendo il piede, non ha trovato nulla che non vada. Mi ha anche detto di andare a provare a correre per vedere che succede, quindi oggi pomeriggio esco e vediamo come va.

(Update sabato 4 maggio) - Ieri uscita di corsa lenta di 15k. Durante l'allenamento tutto ok, poi al ritorno a casa è ricomparso di nuovo il dolore al piede destro che è durato per tutta la serata e anche oggi avverto ancora un netto fastidio. Sono demoralizzato oltre modo. Ho sentito il fisio, ha detto che mi vuole rivedere, appuntamento per giovedì 9 nel pomeriggio. Ad oggi il mio Passatore è fortemente a rischio.

(Update lunedì 6 maggio) - Ho proseguito tutto il fine settimana la doppia applicazione di ghiaccio e Cetilar sulla parte. Leggendo su internet ho letto che potrebbe trattarsi di un'infiammazione ai tendini del perone. Oggi dolore assente, domani pomeriggio riprovo un'uscita per vedere la situazione.

(Update martedì 7 maggio) - Uscita di poco più di 15 chilometri a ritmo lento (di poco sotto i 5'/Km), come l'altra volta qualche accenno di fastidio nel finale, però dopo la corsa nessun fastidio eccessivo. Ancora applicazione di ghiaccio al rientro e poi in serata con anche il Cetilar. Finalmente buone sensazioni, la prova del 9 giovedì quando provo una nuova uscita.

(Update giovedì 9 maggio) - Oggi pomeriggio altra uscita di circa 17k a ritmo lento con le scarpe scariche (Ultima 10 da oltre 1500 km percorsi). Durante e al rientro nessun fastidio. Ho comunque applicato ghiaccio e poi altro ghiaccio e Cetilar in serata. A questo punto, anche dopo aver sentito il fisio, ho comprato le scarpe più simili a quelle che avevo in precedenza (Mizuno Wave Ultima 11) e metto da parte le più protettive Wave Sky 2 con le quali ho corso a Torino. Tra sabato e domenica ho intenzione di correre due lunghissimi di 27 chilometri, solo dopo avrò la chiarezza di ciò che succederà. Comunque sono felicissimo e decisamente ottimista. Daje!

(Update domenica 12 maggio) - Nel weekend sono tornato al lunghissimo, anzi ai lunghissimi con due uscite ravvicinate di 30 chilometri ciascuna: una nel primo pomeriggio di sabato, l'altra - sotto la pioggia - all'alba di domenica. Sabato sera nessun particolare risentimento, mentre domenica al rientro avvertivo un leggero fastidio , ma nulla di particolare. Al rientro e in serata ancora ghiaccio e Cetilar. Domani, martedì, l'uscita che rappresenterà la prova del nove: se non avverto nessun dolore sciolgo la riserva sul Passatore!

(Update mercoledì 15 maggio) - Uscita di martedì tutto ok, quando rientro continuo ad avvertire un lieve fastidio ma nulla di paragonabile a quello di qualche settimana fa. Alla fine ho deciso e vado al Passatore! Speriamo bene!!

lunedì 22 aprile 2019

Stop precauzionale

Giovedì scorso dopo l'uscita mattutina di 10 chilometri ho avvertito un fastidio nella parte esterna del piede destro, diciamo sotto la caviglia. Un fastidio che si è riproposto in maniera decisamente più pronunciata nell'allenamento di sabato. Per questo ho deciso di posticipare il lungo da 25k di domenica a lunedì, approfittando della giornata di festa.

Tuttavia oggi appena iniziato ho riavvertito di nuovo il fastidio e, vedendo che anche riscaldando la parte non scompariva, ho preferito abortire l'uscita dopo 2 chilometri. Ora continuo con applicazione di Voltaren e resto fermo almeno fino a giovedì.

Tra l'altro mi sta continuando da ormai una settimana uno stato di intorpidimento del quadricipite destro, che è apparso dopo la gara dello scorso fine settimana. Su tutto darò aggiornamenti qui.

(Update 25.04.2019) - Ho appena provato ad uscire per un allenamento, abortito dopo appena 2 chilometri. E’ infatti tornato dopo circa un chilometro il fastidio, dunque non ha senso insistere. La cosa non buona sta nel fatto che è successa praticamente la stessa cosa di lunedì, senza alcun miglioramento. A questo punto provo ad inserire anche applicazioni di ghiaccio sulla parte mattina e sera insieme alle applicazioni di Voltaren. 

martedì 16 aprile 2019

#Gara 8 - 24 Ore di Torino


Il senso di provare ad alzare sempre un po' di più l'asticella è anche quello di spingersi in terreni inesplorati e vedere come il corpo e lo spirito reagiscono a queste sfide. Così è stata la mia prima esperienza ad una gara di endurance davvero estrema, perchè correre per 24 ore filate è qualcosa di estremo.

Ed è stato proprio questo approccio "pionieristico" associato ad una evidente mancanza di esperienza che mi ha portato ad un risultato sotto le aspettative, anche se aspettarsi qualcosa da una situazione nuova è sempre abbastanza velleitario. Chiudo con 131,69 Km. corsi in 21 ore, e una marea di sensazioni contrastanti che proverò ad inquadrare qui di seguito in maniera precisa.

Arrivo sul campo di gara circa un'ora prima della partenza, accompagnato da un cielo grigio ed una pioggerellina leggera che rendeva il tutto molto autunnale. Prendo il pettorale e due sedie sotto i gazebo messi a disposizione dell'organizzazione per i cambi, e provo ad ascoltare i discorsi degli altri runner per provare a carpire qualche informazione utile.

Ore 10:00 - Partenza. La pioggia ha smesso di scendere (e per fortuna non pioverà più per tutta la durata della manifestazione, alla faccia delle previsioni catastrofiche dei giorni precedenti) e viene dato il via. Come in tutte le gare di endurance la partenza è molto tranquilla e c'è tempo per chiaccherare, ridere e scherzare. Le forze ci sono ancora tutte, e il ritmo estremamente lento (ho corso i primi 20 chilometri intorno ai 5'15"/Km di media) rende la corsetta molto piacevole.

Ore 12:00 - 2° ora di gara. A mezzogiorno ho percorso esattamente una mezza maratona (21,27 Km) le gambe girano decisamente bene, e il ritmo è così lento che non ho sudato per nulla (maglietta termica a maniche corte sotto la canotta societaria completamente asciutta. Intorno alla mezza mi fermo per mangiare un piatto di pasta al pomodoro con un cracker e qualche fetta di salamino e riprendo tranquillo la corsa.

Ore 15:00 - 5° ora di gara. Passo alla distanza della maratona poco dopo la 4° ora, il ritmo è ancora buono così come le gambe che vanno via abbastanza bene. Riesco ancora a correre a ritmi decenti e passo per il tè delle tre di poco sotto ai 50 chilometri (49,64 Km.). Breve merenda e poi riprendo mentre il percorso si riempie di famiglie e bambini che passeggiano e qualche raggio di sole riesce anche a fare capolino tra le nuvole.

Ore 17:00 - 7° ora di gara. Passo con 67,87 Km. il che vuol dire che ho superato la distanza più lunga corsa in un circuito (alla 6 ore di Pescara nel settembre 2016). La fatica comincia a fare capolino ma riesco ancora a correre in maniera piuttosto buona. Ho un fastidio al piede sinistro, mi fermo al gazebo e scopro che dipende da una vescica all'alluce. Provo a rimediare con un cerotto posto sulla parte, riprendo a correre ed in effetti man mano che il tempo passa va decisamente meglio.

Ore 21:00 11° ora di gara. Guardando la classifica parziale vedo che comincio a scendere e mi accorgo che la mia inesperienza ha avuto il sopravvento: sono partito troppo veloce e questo potrebbe incidere (come sarà) sulla seconda parte di gara. Ho percorso 93,20 Km. e vedo che posso tagliare il traguardo dei 100 sotto il tempo fatto registrare al Passatore. Nel frattempo mi fermo a mangiare un altro piatto di pasta con dolcetti vari.

Il tempo registrato ai 100 Km dal Garmin


Ore 01:00 15° ora di gara. Dopo i 100 Km. ho un crollo dal punto di vista del passo. Le gambe sono diventate durissime e ho difficoltà anche solo a corricchiare. Decido così di proseguire al passo sempre più spesso. E qui mi accorgo di un'altra grande differenza che ho con chi è abituato a questo tipo di gare. Quando cammino praticamente tutti gli altri "camminatori" riescono a tenere un passo di molto superiore al mio. Questo alla fine sarà decisivo dal punto di vista chilometrico. Nel frattmepo la notte ha portato con sè un vento freddo che col ritmo da camminata che tengo si sente sempre di più. Mi copro con maglia termica pesante e pile, cappello di pile e scaldacollo supercaldo oltre che guanti protettivi, ma non riesco a scaldarmi completamente.

Ore 03:00 - 17° ora di gara. Sono stremato, mentre cammino gli occhi mi si chiudono e provo l'inedita sensazione di addormentarmi mentre sono in piedi. In realtà mi è successo un'altra volta, a Sidney dove il pomeriggio dell'arrivo abbiamo passeggiato con sul groppone il peso del fuso orario.
Provo a cercare una zona notte annunciata ma che non c'è, così come non sembra esserci un servizio massaggi. Mi accuccio per qualche minuto su una panca dello spogliatoio accompagnato dal russare incessante di un altro atleta che è riuscito a prendere possesso di un lettino per i massaggi.

Ore 05:00 - 19° ora di gara. Dopo un'oretta riesco fuori e provo a camminare per qualche altro giro. L'obiettivo che mi sono dato è quello di chiudere una distanza corrispondente a tre maratone (circa 127 chilometri) e fermarmi alle 6, quando presumibilmente avrei trovato un tram per il ritorno. In realtà con le prime luci dell'alba mi riprendo leggermente e anche il passo di cammino (ormai di correre non se ne parla proprio) acquista una sua dignità. Riesco quindi a procedere ancora per qualche giro in più di quelli previsti.

Ore 07:00 - 21° ora di gara. Ci siamo scatta la 21° ora e dico stop. Saluto un'atleta che mi ha accompagnato negli ultimi giri e ritorno nello spogliatoio per cambiarmi. Alla fine chiudo 22° totale su 56 partecipanti.



Dicevo all'inizio delle sensazioni contrastanti che mi porto a casa da questa esperienza. Da un lato il risultato non è quello atteso, nonostante abbia migliorato di molto il mio personale di distanza maggiore mai percorsa. Ho capito infatti che in queste gare conta moltissimo la capacità di sapersi gestire per non rimanere senza benzina proprio alla fine. Dall'altro però sono contento perchè ho capito tante cose importanti sul tipo di approccio che bisogna tenere e su come gestirsi durante la gara, in particolare nella prima metà. Inoltre sono molto soddisfatto dell'allenamento che ho svolto e che mi permette, a distanza di neanche 48 ore dalla fine della gara, di camminare normalmente (oggi uscita pomeridiana per una corsa rigenerante).

Ora ho ben chiaro cosa farò: la Nove Colli ancora non me la posso permettere, l'approccio ad una gara di quel tipo deve essere molto ben studiato e ragionato per evitare il crollo totale. Quindi dirigo le mie attenzioni verso il Passatore di fine maggio. Per me si tratterà della seconda partecipazione consecutiva e soprattutto di una splendida esperienza da vivere insieme a tutti i miei compagni di squadra. Perchè per me la corsa resta ancora prima di tutto un divertimento.



lunedì 8 aprile 2019

24 Ore di Torino - Preview



E' arrivato l'appuntamento con una delle ultramaratone su circuito più longeve d'Italia, la 24 Ore di Torino che prenderà il via sabato 13 alle ore 10.00 nella splendida cornice del Parco Ruffini. Per presentare la manifestazione prendo in prestito le parole usate dagli organizzatori nella pagina web ufficiale

"La gara dopo il timido esordio del 2009, che vide ai blocchi di partenza 32 partecipanti al via dello starter di eccezione Marco Olmo, è cresciuta al punto di aggiudicarsi nel 2015 l’onore di ospitare il Campionato del Mondo di specialità. L’appeal internazionale della 24 Ore di Torino trova oggi riscontro nelle centinaia di iscritti, provenienti ogni anno da diversi paesi d’Europa e regioni d’Italia.

Il merito di questo successo va ricercato sicuramente nella formula della manifestazione, che fa della 24 Ore di Torino un vero e proprio festival della ultramaratona. Infatti, oltre alla prova regina sulle 24 ore, vi è per chi desidera avvicinare il mondo della ultramaratona la possibilità di scegliere altri due traguardi: quello della 6 ore e quello della 100 km, che si corre in memoria del grande Attilio Liberini. La gara è inserita nel calendario internazionale ed è insignita di Bronze Label Iau".

Per quanto riguarda il percorso è stato aggiornato rispetto alle edizioni precedenti (qui sotto la cartina dello scorso anno). Si è passati infatti da un anello di 1420 metri ai 1013 metri appena certificati da misuratore ufficiale IAAF con un grandissimo balzo in avanti sulla velocità del tracciato.
E' previsto un pacco gara composto da una maglietta Saucony e da oggettistica varia col marchio "I'm un ultrarunner". Non sono riuscito ad avere molte altre informazioni riguardo la gara. I pettorali potranno essere ritirati dalle 8 della mattina stessa, mentre la zona ristoro dovrebbe essere allestita per ogni evenienza, con una tenda riposo e una per i massaggi.  Brutte notizie vengono invece dalle previsioni meteo, unanimi ad oggi nell'indicare pioggia costante durante tutta la durata della manifestazione :(

Per quanto mi riguarda non so bene cosa aspettarmi da questa esperienza. In questi ultimi mesi mi sono allenato bene, ma nella mia breve esperienza da runner non sono mai stato sulle gambe per più di 12 ore, quindi non so come il mio corpo potrà reagire nè quali obiettivi realistici io possa pormi. Avrei pensato ad una sorta di tabella conservativa nella quale suddivido la gara in segmenti da 4 ore con split orari descrescenti in questo modo: 9-9-9-8 (totale prime 4 ore Km. 35), 8-8-8-5 (totale 5-8 ore Km. 30), 7-7-7-4 (totale 9-12 ore Km. 25), 6-6-6-3 (totale 13-16 ore Km. 20), 5-5-5-2 (totale 17-20 ore Km. 17), 4-4-4-1 (Km. 13). Secondo questa tabella dovrei riuscire a percorrere 140 chilometri, chiaramente il tutto da dimostrare sabato sul campo.