mercoledì 9 maggio 2018

Il Passatore - La gara



In una gara così "assurda" come la 100 Km. del Passatore, gli imprevisti possono essere migliaia e quindi è fondamentale non lasciare al caso tutto quello che può essere preparato prima. E non si può non cominciare con un'analisi dettagliata del percorso che da Firenze porta a Faenza.

Cartina del percorso - Clicca per ingrandire
Si parte dal centro di Firenze e appena fuori dalla città la strada comincia subito a salire, in direzione Fiesole dove si arriva dopo circa 7 chilometri con un dislivello di oltre 230 metri. La salita verso Fiesole è decisamente impegnativa, con tratti che arrivano all'8%. Dopo usciti dal centro abitato, intorno al km. 10, la salita si alleggerisce e consente di prendere un po' di fiato. Da qui comincia la prima vera scalata verso la Vetta le Croci dove si arriva fino a 518 metri sul livello del mare. Siamo al km. 16,5 e già la gara ha presentato tratti decisamente duri, anche in considerazione del fatto che si corre in pieno pomeriggio, a fine maggio, in una strada poco alberata. E' quindi fondamentale sapersi gestire bene e soprattutto rimanere ben idratati, non saltando i ristori e gli spugnaggi presenti - alternativamente - ogni 2 chilometri e mezzo. 



 Dalla Vetta Le Croci si scende dolcemente lungo una strada ben ombreggiata che consente di ridurre il disagio e anche lo sforzo fisico, importantissimo per preparare quello che ci aspetta tra poco. All'arrivo a Borgo San Lorenzo sono passati poco più di 31 chilometri dalla partenza, un terzo della gara è superato e da qui si guarda in direzione Nord verso la cima Coppi della gara, la temuta ascesa della Colla. Sono 17 km. di salita che parte subito in maniera decisa, poi  più gradualmente fino alla località Ronta al km. 38.7. Da qui la salita diventa più impegnativa, ma è da Razzuolo al km. 43.7, che si deve sostenere il maggior sforzo. La pendenza è rilevante con punte del 15% per alcune centinaia di metri. Qui praticamente tutti consigliano di affrontare questo tratto del percorso camminando per poter ridurre lo sforzo e conservare energie che torneranno preziose nel prosieguo. Quando si arriva al Passo della Colla (a 913 metri s.l.m.) si sono percorsi 48 km. e siamo all'incirca a metà gara. Da qui comincia la parte più dura, ovvero la discesa. E' chiaro che lo sforzo si riduce, ma aumentano in maniera considerevole le sollecitazioni articolari e muscolari che causano evidente sofferenza.

La discesa è molto ripida per una decina di chilometri, fino a Crespino al km. 58, ed è qui che Pizzolato suggerisce di alternare fasi di corsa ad altre di marcia, in modo da ridurre al minimo la possibilità di indolenzimenti muscolari e poter poi garantire una corsa più fluida ed efficace quando la discesa si addolcisce. L'arrivo a Marradi al km. 65 segna la fine del tratto di discesa vero e proprio. Da qui il percorso procede con una serie di falsipiani e dolci discese dove chi ne ha può provare a dare alla propria corsa un ritmo regolare. L'arrivo a San Cassiano (km. 76.1) e soprattutto quello a Brisighella al km. 88 fanno sentire il profumo dell'arrivo. Dopo il 90° chilometro l'indicazione di ogni chilometro dovrebbe condurre il runner ormai stremato verso il tanto agognato arrivo di Faenza.

Una volta visualizzato bene il percorso, è importante capire quale potrebbe essere la migliore strategia da tenere durante le varie fasi della gara, che vedremo nello specifico nel prossimo post.

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