mercoledì 3 maggio 2017

#Gara 12 - Rimini Marathon


Ho capito che ne è valsa la pena al chilometro 41. Quando il percorso entra nel Borgo San Giuliano e mi rimanda indietro nel tempo a quando, da ragazzo, venivo qui a trascorrere le vacanze al mare. Tra le case basse e colorate, il lastricato che sa di antico gli ultimi passi della maratona li corro negli anni '90 quando pedalavo lungo tutto il corso, per un giro in bicicletta che rappresentava per me la libertà assoluta. E anche le forze che mi avevano lasciato nella seconda parte del percorso di gara, in quell'infinito drittone sul lungomare messo apposta per spremerti fatiche fisiche e mentali, improvvisamente ritornano per raggiungere quell'Arco laggiù in fondo, tra due ali di folla che impone l'ultimo sforzo.


E' stata più complicata del previsto, questa gara, per vari motivi. Il sole che mi preoccupava all'inizio, in realtà non ha inciso più di tanto: una fresca brezza durante tutta la mattinata accompagna una gara che, comunque, potrebbe essere anticipata almeno di una mezz'ora (a fine aprile il rischio di incappare in una giornata calda non è poi così remoto). E' stato il fisico a chiedere il conto, poco dopo il passaggio alla mezza e, nonostante sia stato attento a idratarmi e nutrirmi durante tutta la gara, la seconda parte è stata una lenta agonia.

La partenza è stata una simpatica "caciara", con le griglie assolutamente disattese dai partecipanti: alla fine pettorali di ogni colore spuntavano ovunque. Ma è stata comunque un bel pregara, con una animazione simpatica che ha accompagnato i runners nel countdown al via. Breve passaggio in centro e poi via verso l'entroterra romagnolo lungo strade sempre meno trafficate e circondate dal verde di una campagna a cui la primavera sta regalando colori e profumi inebrianti.

Si procede tranquillamente in direzione San Vito e poi via dritti verso Santarcangelo, dove ritroviamo il calore della folla che applaude. Qualche malumore dato da scelte di percorso discutibili (saliscendi su un biscotto senza senso, in città) vengono presto superate dagli incitamenti in romagnolo. Siamo alla mezza maratona. Ho un tempo in linea al secondo con Roma, e mi sento discretamente bene, solo qualche problema di vesciche al piede destro.

Si prosegue lungo strade deserte e - incredibilmente - aperte al traffico, in direzione del mare. Ancora il tempo di prendere la seconda barretta e siamo ad Igea Marina dove inizia la parte finale, e più dura, del percorso. Siamo al chilometro 30 e da qui in poi c'è un lungo dritto di 10 chilometri per tornare a Rimini. Ed è qui che mi si spegne la luce: il passo crolla da una media di 4'45" fino a 5'30", ai ristori la pausa si allunga per prendere quanti più liquidi possibili e anche qualche pezzo di dolce. Se a tutto questo si aggiunge il sole di mezzodì e il fatto che non c'è nessuno lungo il percorso che si interessi della gara, si crea un mix esplosivo che - visti vari resoconti sui forum - ha mandato in crisi diversi runners.

Arriviamo così alla nuova Darsena di Rimini, sono gli ultimi chilometri. Si entra nel Borg, e qui ritorno bambino, anche con le forze, per farmi il Corso tutto di filato e poter tagliare il traguardo comunque entro le 3 ore e 30. Alla fine gambe dure e malconce, ma sono messo meglio che a Roma (dove del resto, avevo tirato anche nella parte finale). Mi trascino lentamente al deposito borse al Palazzetto dello Sport, scambiando qualche parola con altri runner altrettanto ciondolanti e doloranti. Poi, via a casa, verso un piatto di tagliatelle al ragù come solo qui sanno fare.

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Chiudo così questa inedita esperienza della doppia maratona, che alla fine è andata comunque bene. Dopo l'ottima prova di Roma, infatti, la tabella del mese che ha preceduto Rimini sono riuscito a seguirla tutta e - aldilà di dolorini vari - non ho avuto problemi particolari. Anche il risultato qui in Romagna è stato tutto sommato buono: non è arrivato il personal best, ma ho preferito salvaguardare il fisico non conoscendone le reazioni a queste sollecitazioni e temendo l'imbarcata definitiva. Finiscono così i miei impegni sulla distanza regina, in questo finale di stagione spazio a corse brevi fino alla mezza di metà giugno.










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