6 Ore dell'Adriatico - Partenza/arrivo presso l'Auditorio Flaiano |
Arrivo a Pescara in tarda mattinata e ad accogliermi trovo un caldo sole settembrino accompagnato ad una leggera brezza di mare, tutt'altro che spiacevole. Pranzo con un panino al prosciutto sulla bella spiaggia, che ha già messo il suo vestito invernale e passeggio con tutta calma verso il ritrovo della gara. Mi accorgo subito del carattere "famigliare" dell'organizzazione, detto in senso positivo: già al ritiro dei pettorali c'è una calda accoglienza, mentre intorno a me vedo persone che si riconoscono e si salutano e mi accorgo di come quella degli ultramaratoneti sia una comunità stretta e affiatata.
La mia guida in questo mondo sarà a sua insaputa Leonardo, un simpatico vigile del fuoco lucano, che di questo mondo è già esperto, questa infatti sarà la sua ottava ultra dell'anno. Mi porta a conoscere persone e soprattutto mi dà importanti dritte sulle sensazioni di una gara così lunga e per me sconosciuta. Tra una chiacchera e l'altra arriva il momento della partenza. Il mio obiettivo è quello di rimanere sotto i 6 al chilometro e da subito provo a tenere un ritmo simile a quello che sono riuscito a portare nei lunghissimi.
I primi chilometri scorrono veloci, mi impongo all'inizio di tenermi ben idratato e la conformazione del percorso (un circuito di poco più di 1,3 Km) dà la possibilità di potersi rifornire ogni 5 minuti. Mi impongo così di rispettare i rifornimenti a cui sono abituato, ogni 5 Km. Chiudo la prima ora con 11,43 Km in cascina al passo di 5'15". Nel frattempo conosco Tony, il runner abruzzese col maggior numero di gare disputate nell'anno (addirittura sopra quota 80!) e chiacchero tranquillamente delle sue esperienze sulle ultra e non solo. E' il momento della prima barretta e decido da qui in avanti di prendere acqua e sali un giro si e uno no.
Alla fine della seconda ora controllo il Garmin che mi segnala altri 11,24 Km con un ritmo di 5'20"/Km. Mi sento ancora abbastanza fresco, mentre vedo che alcuni cominciano a fare lunghi tratti camminando. Le gambe rispondono ancora abbastanza bene, quindi procedo senza particolari affanni. Sono poco dopo le 16 quando il cronometro di gara segna le 3 ore. Negli ultimi 60 minuti la media si è un po' alzata, ho percorso 10,62 Km. al ritmo di 5'39"/Km.
Sono a metà gara, è il momento della pausa ai box. Devo sostituire i cerottini che mi sono volati via per il sudore, il tempo di darmi una breve asciugata, di mangiare una fetta di pane con nutella e sono pronto a ricominciare a correre. Il Garmin mi segnala al momento una distanza complessiva percorsa di poco più di 33 Km., il che vuol dire che ho un vantaggio di poco più di due giri su una tabella di corsa ideale di 10 Km/h.
Gli split della mia gara ora per ora (Garmin) |
Nel frattempo sono partiti anche i partecipanti alla mezza maratona che ci sfrecciano accanto a velocità quasi doppia. Anche io nel mio piccolo sui doppiaggi dei vari runner (che ormai ho imparato a riconoscere) costruisco i miei traguardi psicologici (quando raggiungo Tizio mi fermo a riposare, quando incontro di nuovo Caio è ora dei sali, quando mi passa Sempronio provo a stargli dietro per un paio di giri). Così facendo chiudo la quarta ora. La pausa al gazebo incide in maniera evidente sulla media dello split: ho percorso 9,63 Km. alla media di 6'14". Il chilometraggio complessivo segna 42,92 Km, il che vuol dire che sono riuscito a tenere il passaggio della maratona sotto le 4 ore.
Questo mi rinfranca molto, anche perchè le gambe stanno cominciando a indurirsi e ormai ad ogni giro mi fermo al rifornimento e ne approfitto non solo per bere qualcosa (alterno acqua, coca, sali) ma anche per fare qualche decina di metri al passo. La fatica comincia a farsi sentire, anche se il fisico risponde ancora bene e l'assenza di fiatone mi aiuta a capire che sono nella zona cardiaca perfetta entro la soglia.
Chiudono gli atleti della maratona e lo speaker (molto simpatico, in verità) annuncia anche l'arrivo dei primi atleti della mezza, mentre il ritmo consente di individuare in maniera evidente chi corre la 6 ore. Alla fine della quinta ora la media si alza a 6'41" al chilometro, ho percorso 8,97 Km. con un totale complessivo di 51,89 Km.
Siamo alla fase finale, che è anche quella con le maggiori incognite. Infatti fino ad ora non avevo mai percorso più di 52 Km consecutivi e non so come il mio corpo possa reagire ad una sollecitazione così prolungata. La stanchezza, ormai è evidente in tutti i partecipanti, la maggiorparte dei quali cammina o corricchia lentamente. Io cerco di camminare solo al momento del ristoro e di corricchiare per tutto il resto del percorso, cosa che in vero mi riesce senza troppe difficoltà. Provo a tenere la mente occupata con i calcoli di quanti giri devo fare per superare la fatidica soglia dei 60 Km. che, un momento mi pare vicinissima e subito dopo la temo irraggiungibile. Ormai resta poco da fare, solo continuare a giare aspettando il colpo di pistola.
Siamo ormai all'ultima mezz'ora; l'organizzazione consegna a noi partecipanti un adesivo col numero di pettorale che al momento dello stop del tempo dovremo applicare per terra, sul punto dove siamo arrivati, in maniera da permettere il calcolo dei metri aggiuntivi percorsi dall'ultimo giro intero completato. Mancano ormai 10 minuti, il sole che col suo piacevole tepore ci ha accompagnato per tutto il pomeriggio è tramontato e si accendono le luci sul lungomare. Ho calcolato che per fare un giro impiego circa 8 minuti, quindi ne riesco ancora a completare uno intero. Ripasso per l'ultima volta sotto l'arco del traguardo ai -3, stavolta non mi fermo e continuo per l'ultimo sforzo. Guardo il Garmin che mi dice che ho passato i 60 Km. ma non posso fare affidamento sulla precisione del GPS e uso l'ultimo minuto per fare degli allunghi che penso mi possano anche servire un po' per sciogliere le gambe. Passo il giro di boa e vedo l'addetto al cronometraggio pronto con la pistola in alto a dare lo stop. Sento il suo countdown, provo un ultimo allungo e poi finalmente arriva lo sparo!
L'adesivo sull'asfalto al momento dello sparo di fine gara |
Tutto si ferma, la gara è finita. Piegandomi non senza difficoltà sulle gambe indurite dallo sforzo, applico il numero adesivo sull'asfalto e comincio lentamente ad incamminarmi verso il traguardo. E' arrivato il momento per raccogliere tutte le sensazioni di questa giornata straordinaria. Consegno il chip, ritiro il pacco gara (una maglia tecnica della manifestazione) e vado a cambiarmi. Sono stanco ma non distrutto. Le gambe le sento pesanti ma non ho problemi nè al piede destro nè ai polpacci, che ho protetto con le fidate calze a compressione. Approfitto del pasta party per mangiare qualcosa, anche se lo stomaco è ancora abbastanza chiuso. Nel frattempo vengono appesi i risultati ufficiali. Vado a sbirciare e scorro fino al mio nome: 60,262 Km. percorsi, undicesimo posto e decimo assoluto tra gli uomini!! Il che vuol dire che, per la prima volta nella mia carriera podistica, vado a premio!!
A questo punto non posso non attendere il momento delle premiazioni dove ritiro con orgoglio il mio riconoscimento (uno zainetto con qualche gadget all'interno) e poso per la foto con i classificati fino al 6° posto. E' il momento di tornare a casa, eccomi di nuovo nel buio dell'autostrada con i muscoli delle gambe che costretti dalla posizione dell'automobile reclamano riposo. Ma il fastidio dei muscoli va di pari passo con la soddisfazione del risultato raggiunto e la gratitudine per poter vivere simili esperienze.
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