lunedì 6 giugno 2016

Lunghissimo lento


Dopo l'uscita di domenica scorsa (dove per la prima volta ho raggiunto i 30 chilometri percorsi) questa settimana avevo in programma un parziale scarico, intorno ai 25 chilometri, Anche per questo avevo messo la sveglia un po' più tardi, intorno alle 6. Peccato che alle cinque meno un quarto ero sveglio con gli occhi sbarrati a guardare il soffitto, mentre dalla finestra cominciava ad entrare la prima luce dell'alba.

Ad un invito come questo non potevo sottrarmi: veloce preparazione, indosso le calze a compressione e via cuffiette nelle orecchie per un bel lungo. Solito giro che in un'oretta mi porta fino a Ponte Milvio, poi di là decido di esplorare strade nuove e svolto a destra incamminandomi per una pista ciclabile che scopro essere molto lunga. La seguo per oltre 3 chilometri, un bel percorso che costeggia la riva destra del Tevere fino a Tor di Quinto e oltre.

Torno indietro e proseguo per il giro direzione Vaticano, dove sono costretto a fare una sosta al bagno chimico per problemi fisiologici. Il passo è comunque buono, riesco a tenermi sul solito ritmo intorno ai 5'30" o poco più e proseguo verso casa. Alla fine sensazioni fisiche ottime (quelle di stomaco un po' meno, ci devo lavorare), record di distanza inaspettatamente in saccoccia, tra l'altro non mi sembra di avere sofferto il cosiddetto muro del maratoneta, ma ne riparleremo quando la distanza si allungherà ulteriormente. L'analisi delle zone di frequenza cardiaca mi conferma come il ritmo sia quello ideale da seguire per me.


Tra l'altro ho anche limato di qualche minutino il personale sui 30k. Al termine solito stretching e, come letto da qualche parte, ho approfittato della finestra dei 30 minuti dalla fine dell'allenamento per fare scorta di carboidrati.


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