martedì 10 marzo 2020

COVID - Il Running al tempo del Coronavirus



18 marzo 2020 - Dal profilo Instagram di Linus (Direttore di Radio Deejay e runner): Ci si accorge di essere ridicoli solo quando ci si guarda da fuori. Certo è terribile passare le nostre giornate (bellissime, peraltro) prigionieri nelle nostre comode case riscaldate, con i frigoriferi pieni, la televisione, lo smartphone e qualunque altra comodità. Come dev’essere terribile rischiare di perdere la condizione che ci farà correre una maratona sotto le quattro ore (cioè il doppio di un professionista). Un mese senza correre a uno come noi fa solo bene. E se anche agli altri non facesse male c’è sempre il rispetto. Sì, guardandoci da fuori siamo veramente ridicoli. #iononcorro (@linus_dj)

UPDATE 12 marzo 2020 - Con il nuovo DPCM 11 marzo 2020 sono state adottate misure ancora più stringenti con l'obiettivo di limitare il più possibile gli spostamenti. Sta quindi nella ratio stessa della norma il fatto che per questi giorni sia meglio evitare di uscire per qualsiasi motivo non necessario. Per quanto riguarda il running, in punta di diritto la situazione non è chiara: da un lato si vietano gli spostamenti, dall'altro si autorizza l'attività motoria all'aperto. Per chi vuole sviscerare questa apparente incongruenza giuridica ecco questo interessante articolo apparso oggi su Gazzetta.

In queste ultime settimane la vita di tutti noi è cambiata in maniera radicale per via delle misure che il Governo deve prendere per combattere la diffusione del coronavirus. I vari Decreti che si sono susseguiti in questi giorni hanno inasprito sempre più le norme che riducono spostamenti e assembramenti di persone proprio al fine di limitare i contatti e dunque il diffondersi del contagio.

Questo per noi runners si è tradotto nello stravolgimento della stagione agonistica: tutte le principali competizioni in programma in quest’inizio di primavera (la stagione tradizionalmente più ricca di gare podistiche) sono state annullate o rinviate a data da destinarsi.

La Roma-Ostia e la Maratona di Roma sono state annullate, la Maratona di Milano rinviata a data da destinarsi (in autunno?) e centinaia di altre competizioni in giro per l’Italia non si terranno, mandando così a monte la preparazione dei runners che da gennaio si sono attrezzati con tabelle, ripetute e lunghi per arrivare pronti al loro obiettivo stagionale.

Da questo punto di vista possiamo fare ben poco: c’è chi ha deciso di correre in solitaria la lunghezza della gara prevista, ci sono società podistiche che organizzano virtual race tra i loro iscritti. Possiamo solo sperare di poter tornare al più presto a provare l’ebbrezza di una gara vera.

Il provvedimento che entra in vigore oggi e che estende le misure restrittive inizialmente previste solo per la Lombardia e altre 14 province del Nord Italia a tutto il paese ha fatto nascere dei dubbi circa la possibilità o meno di uscire per una corsa lungo le strade della propria città o nei parchi. Il testo del Decreto del Presidente del Consiglio che entra in vigore oggi sul punto è chiaro: l’art. 1 precisa che “Lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro”. Quindi è possibile andare a correre e allenarsi, purchè lo si faccia in solitario, evitando assembramenti espressamente vietati dallo stesso articolo!

Il testo integrale del DPCM 9 marzo 2020

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