Al primo tentativo!! L'obiettivo #Breaking40, ovvero scendere sotto il muro dei 40 minuti sulla distanza dei 10 chilometri l'ho centrato al primo tentativo ieri mattina, quando ho chiuso la distanza con il tempo di 39 minuti e 28 secondi, correndo alla media di 3'56" al chilometro.
Le premesse per ottenere il risultato c'erano tutte. Dopo la maratona di due settimane fa gli allenamenti sono andati sempre bene, sia quelli di rigenerazione post gara sia quelli di qualità e le corse lente: il fisico ha risposto bene e mi sono approcciato con fiducia alla gara. Il percorso di gara poi è considerato tra i più veloci in assoluto e il meteo era perfetto per correre. Questo mix mi ha portato ad impostare un passo gara sempre sotto i 4 al chilometro che sono riuscito a mantenere per tutta la durata della corsa. Migliorato anche il personale sui 5 chilometri che il Garmin mi ha calcolato in 19'13" all'incredibile (per me) ritmo di 3'51"/Km.
La Corriamo al Tiburtino si è confermata una delle gare tradizionali del panorama podistico romano, con i suoi oltre 1000 iscritti e 955 giunti al traguardo ha tenuto botta alla concorrenza della Deejay Ten, raggruppando i runners più attenti alla prestazione che alla bellezza del percorso. Le strade che si percorrono lungo la gara non sono certo suggestive come quelle del centro e l'accoglienza degli automobilisti e dei passanti varia dall'indifferenza all'insulto per il blocco del traffico, ma tutto questo passa in secondo piano se si vuole provare ad attaccare il personale come ho fatto io.
Temperatura di 8 gradi alla partenza, che favorisce la prestazione e mi ha indotto ad indossare la maglietta termica che non mi ha dato nessun fastidio tutt'altro. Pronti via e dopo il solito caos iniziale si riesce ben presto a prendere il ritmo grazie proprio alle vie grandi e spaziose che si attraversano. Riesco subito a posizionarmi su di un ritmo intorno ai 3'50" al chilometro, con una velocità che riesco a tenere forzando parecchio. Al 5° chilometro avverto la fatica, provo a prendere un bicchiere d'acqua ma bevo solo qualche goccio d'acqua prima di rimettermi a spingere. Il dettaglio sulle zone di frequenza cardiaca mette su carta le sensazioni che ho avuto in gara: il 65% del tempo ero nella zona massima, ciò mi ha dato problemi nella respirazione e qualche conato di vomito che mi ha indotto ad alzare un po' l'acceleratore. Nel frattempo i chilometri passano, faccio il conto per capire che margini ho. Rientriamo nella zona dell'arrivo ultime curve e poi il rettilineo finale, vedo l'arco dell'arrivo e il cronometro che mi dà finalmente la certezza di stare abbondantemente sotto i 40.
Chiudo a 39'37" (real time 39'28") al 104° posto, 22° di categoria. Soddisfazione immensa in una domenica un po' triste per motivi personali, che mi da maggiore fiducia anche in vista dei prossimi impegni sulla stessa distanza che affronterò ora sicuramente a cuore più leggero.
Nota di merito per l'organizzazione della gara, sempre impeccabile, con un ricco ristoro finale e bel pacco gara con canottiera tecnica della Mizuno: bravi quelli della CAT Sport e arrivederci alla prossima edizione.
Nessun commento:
Posta un commento