giovedì 2 gennaio 2020

Gara #4 - MaraTombola



E’stata un successo la sesta edizione della “MaraTombola”, la festa di fine anno travestita da Maratona organizzata con cura e passione da Mauro Firmani e gli amici della Marathontruppen. Già nel pacco gara trovi l’essenza di questa manifestazione unica nel suo genere: infatti ad accompagnare il pettorale e la maglia tecnica d’ordinanza gli iscritti hanno trovato una lettera personalizzata scritta di proprio pugno da Mauro nella quale si da conto di come sono stati utilizzati i fondi raccolti lo scorso anno.



Si perché la finalità principale è proprio quella di raccogliere fondi per uno scopo benefico. Questa impronta molto artigianale e che ti fa sentire davvero a casa, comunque, non va a discapito dell’organizzazione tecnica e logistica dell’evento che non ha davvero pecche. Mauro e i suoi infatti – facendo evidentemente tesoro dell’esperienza degli anni precedenti – non lasciano nulla al caso: dal parcheggio custodito lungo la litoranea, alla segnalazione ottima delle radici affioranti nelle parti di percorso sterrato, al servizio di cronometraggio della TDS che rileva tutti i passaggi, con real time.



Così ai maratoneti non resta altro da fare che concentrarsi negli auguri di buon anno da scambiarsi un po’ con tutti e nella corsa. Il clima del resto è quello ideale per correre: freddo pungente ma cielo terso che lascia spazio ad un sole sempre più tiepido con il passare delle ore. Al via gli oltre 250 runners hanno intonato “You’ll never walk alone” e sono partiti. Il circuito, per metà su asfalto e metà su sterrato, è lungo poco più di 5 chilometri e deve essere ripetuto 8 volte.

Io mi sento bene fisicamente e riesco subito a spezzare il fiato, assestandomi su un ritmo intorno ai 4’15”/km. Corro per un paio di giri al fianco di Re Giorgio Calcaterra (poi vincitore finale), fino a quando non decide di accelerare. Vado comunque tranquillo col mio ritmo, approfittando ogni giro dell’abbondante ristoro, e passo alla mezza sotto l’1h30. Dopo un altro giro resto solo (ero con due compagni dei quali uno si sfila mentre l’altro se ne va) e questo complica decisamente la possibilità di tenere un ritmo costante, perché nel circuito sono ormai cominciati i doppiaggi. Ad ogni modo, fino al sesto giro, i miei passaggi sono abbastanza costanti. Da qui in poi le gambe si fanno sempre più dure (lo sterrato si fa sentire) e perdo terreno nel settimo, ma soprattutto nell’ultimo giro.




Arrivo al traguardo decisamente sofferente sia pur non del tutto esausto. Chiudo assoluto su 184 arrivati e di categoria con il tempo di 3h05’29” alla media di 4’22”/Km. Un risultato tutto sommato soddisfacente considerando le caratteristiche tecniche della gara. La soddisfazione principale, ad ogni modo, resta quella di avere chiuso l’anno con una splendida manifestazione in compagnia di tanti appassionati di running come me.


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